Intervento Chesi

Il ruolo del volontariato nella promozione della salute
Giorgio Chesi, Presidente CCM del distretto di Pavullo

A nome mio e per conto dei CCM e degli altri distretti sanitari, voglio ringraziare l’Azienda Sanitaria di Modena e gli organizzatori di questo convegno per averci dato l’opportunità di esprimere anche il nostro parere relativamente a questa importante questione dei piani per la salute, cosa che per noi non è di poco conto stante anche la platea qualificata e numerosa che troviamo qui oggi.

Tutti, o quasi, sappiamo cosa sono i CCM; quando dico quasi tutti, l’ho sottolineato, anche se a qualcuno potrà sembrare strano, è così, in quanto, girando per il territorio e dentro alle strutture, purtroppo capita spesso che, non solo tra i cittadini semplici ma in qualche caso – mi perdoneranno ma lo devo dire – anche tra gli stessi operatori, questi, non sempre hanno la cognizione vera di cosa sono i CCM, i loro compiti e ruoli.
Quindi, tanto per non dare niente di scontato, alcune brevi considerazioni sui CCM me le dovete consentire.
Questi sono stati attivati già 6 anni fa con provvedimento del Direttore Generale qui presente; avevano principalmente lo scopo di attivare un tramite tra cittadini utenti, strutture ed operatori sanitari per cercare di trasmettere quelle che erano le necessità, i bisogni dei cittadini nei confronti della sanità, soprattutto per migliorare la qualità dei servizi sanitari dal punto vista, appunto, dei cittadini; … anche altre cose e bisogni diversi, ma principalmente, detto in sintesi, il ruolo è questo.

La composizione dei Comitati Consultivi è mista, come dice il termine, è fatta di due anime; quindi, se di per sé questo è un fatto positivo, in quanto da una parte vi sono i rappresentanti degli utenti e dall’altra gli operatori dell’azienda, e questo dovrebbe dare un quadro più completo e rappresentativo delle azioni da svolgere assieme per determinare dei miglioramenti nella qualità dei servizi, questa composizione però, in qualche situazione, come potete ben capire, a seconda delle cose da trattare e/o verificare, può anche determinare qualche difficoltà sul piano dell’ integrazione, cose che non sto ora a descrivere.
Per quanto riguarda il lavoro svolto, se escludiamo qualche difficoltà di assestamento nella fase di avvio per quel che sono stati una serie di frequenti ricambi riguardanti i componenti all’interno dei comitati stessi, si è partiti e portata avanti una buona attività, anche con dei risultati che reputo positivi sul piano del miglioramento della qualità dei servizi, soprattutto per quanto riguarda l’accesso ai servizi, l’umanizzazione, la cortesia e tutto ciò che riguarda il rapporto col cittadino. Non dimentichiamoci che, non tanto lontano nel tempo, ci si trovava di fronte anche ad atteggiamenti di scortesia tra operatori ed utenti. La qualità dei servizi a mio avviso è migliorata anche per merito dei CCM.
Altra attività svolta, che ha dato buoni risultati, è stata l’attivazione degli AUDIT o meglio le verifiche di conformità degli standard di qualità previsti dalla Carta dei Servizi nei confronti delle Unità Operative.

Queste attività, ma non solo queste, ci hanno permesso di confrontarci con i responsabili dei servizi, capo sala e operatori sanitari; tutto ciò a mio avviso, è stato utile per noi ma anche per gli stessi operatori.
Altro aspetto positivo è stata l’attivazione e la gestione dei reclami, dove tramite questi è stato dimostrato che la sanità migliora anche nella misura in cui vengono evidenziate le criticità rispetto a ciò che non va all’interno dei servizi.
Pertanto, rispetto a queste attività svolte e altre che svolgeremo ancora, dovremo impegnarci tutti per far conoscere meglio quello che abbiamo fatto e ciò che faremo o vorremmo fare, perché non sempre questo avviene.
Occorre inoltre qualificare ulteriormente i CCM e definire meglio anche l’identità di essi. Su questo aspetto non intendo farla tanto lunga, anche perché rispetto a ciò avremo modo di discutere meglio nel merito in occasione dell’incontro in previsione con il Direttore Generale e per questo lo vogliamo ringraziare sin da ora.

Per quanto riguarda i piani per la salute, sono dell’avviso che i CCM, in quanto rappresentanti delle associazioni del Volontariato e dei cittadini utenti, possono, anzi devono svolgere un ruolo relativamente a questa importante novità che riguarda la salute delle persone.
Preciso subito a scanso di equivoci, che io non ho la presunzione di rappresentare qui tutto il volontariato in senso lato, ci mancherebbe altro, anche se ribadisco a mio avviso che pure tutto il volontariato, visto che questo abbraccia tutti i settori produttivi, sociali e culturali, deve avere un ruolo sul piano del confronto e di partecipazione su questi temi, come per altro veniva ricordato anche dai relatori che mi hanno preceduto.
Facendo riferimento soprattutto a quello che è il ruolo del volontariato e dei rappresentanti dei cittadini utenti in ambito sanitario, a mio avviso credo che, sui Piani per la salute, il tutto vada ricondotto al ragionamento dei percorsi che questi dovranno seguire per essere attivati.
Quindi in questo senso la locandina prima illustrata dal Dottor Fattori mi sembra un ragionamento utile e condivido tutto ciò.
Pertanto, come veniva ricordato, diventa fondamentale capire e recepire bene le determinanti per la salute e definire con quali attori queste devono essere attivate. Perciò sono d’accordo che si debba andare nella direzione di coinvolgere gli attori cittadini da noi rappresentati. E trattandosi di individuare, come previsto, presupposti per progetti della salute, e non aspetti curativi in senso scientifico, sarà più semplice e facile convincere il cittadino ad attivarsi pure lui in positivo rispetto a tutto ciò.

Su queste cose, compito di tutti dovrà essere quello di adoperarci per rendere maggiormente consapevoli e partecipi questi soggetti attori.
Sappiamo che questo non sarà facile in quanto, seppure le cose stanno migliorando, anche per effetto dei nuovi indirizzi legislativi che vengono avanti, la cultura del cittadino nei confronti della sanità è ancora purtroppo incentrata sul fatto che questa la si utilizza al bisogno e, se si rimane soddisfatti, tanto meglio, se invece le cose vanno male, indipendentemente dalle cause, sappiamo tutti quali sono i giudizi.
Per questo, io credo che ci sia bisogno di costruire una diversa cultura nei confronti dei cittadini rispetto, appunto, ad un dato di coinvolgimento e partecipazione; quindi il fattore (P) credo sia determinante, in quanto, se i cittadini sono coinvolti, saranno anche nella condizione di dare un giudizio ed una valutazione più oggettiva: a questo proposito mi va molto bene il ragionamento del cittadino competente e credo che sarà tanto più facile riuscire a modificare questa cultura, tanto sarà possibile trasmettere e impartire nei confronti dei cittadini il senso di potere capire e contare rispetto a queste cose.
I cittadini vengono menzionati ma poco coinvolti sul piano della partecipazione, di conseguenza si sentono contare poco; questo in qualche caso vale anche per i loro rappresentanti; quindi occorre favorire una maggiore visibilità e rappresentatività dei CCM, perché la rappresentatività loro si misurerà poi a seconda di quanto questi riusciranno ad essere efficaci nei confronti di quelli che sono i problemi che vengono posti dalla gente. Parlo anche di problemi specifici e particolari, cose queste che, per ovvie ragioni, non vengono toccate a livello di conferenze, mentre la gente, si sa, ha bisogno di risposte semplici, particolari ed efficaci.
Per questo, credo che assieme dobbiamo riuscire a rendere produttivo ciò che facciamo e ci proponiamo di fare, quindi, rimanendo in sintonia con quanto appena detto, dobbiamo evitare che le cose, proposte e ben definite sul piano degli intenti e dei programmi, restino un fatto solo teorico e onorifico, ma trovino attivazione pratica. E aggiungo che rispetto a tutto ciò occorre mantenere un sistema di “feed-back” o meglio di informazione di ritorno. A questo proposito, quando si parla di coinvolgimento e partecipazione per quanto riguarda tutti i processi di miglioramento della qualità, dell’attivazione e realizzazione dei Piani della salute, per dare meglio il senso, voglio mostrarvi un lucido, il quale nella parte più in alto, secondo me, rappresenta bene ciò che voglio dire e cioè, quando si parla del fornitore di prestazione o prodotti della qualità offerta, della qualità percepita e della qualità attesa, ci deve essere un sistema appunto di informazione di ritorno. Cosa, questa, che induce e favorisce quel sistema che dicevo prima di partecipazione e coinvolgimento della gente; tralascio la parte più in basso del lucido, interessante pure questa ma che non intendo approfondire in questo momento.

Sempre in riferimento a questo importante presupposto della partecipazione e del coinvolgimento, credo di poter dire che l’Azienda ha fatto la propria parte, producendo un buon lavoro anche nei confronti dei CCM, in particolare per quel che riguarda l’attivazione di determinati percorsi formativi. Mentre per quanto concerne le altre istituzioni, devo dire che vi sono stati dei buoni propositi ma non sempre si è realizzato tutto quello che si diceva; se escludiamo tutta una serie di conferenze pubbliche, mi riferisco anche alla Provincia, che mi sembra stia comunque recuperando, come qua oggi veniva ricordato; però se facciamo riferimento all’opuscolo di circa un anno fa, appunto della provincia, dove si parlava di soggetti coinvolgibili, destinatari degli interventi per quel che riguarda l’azione culturale partecipata, si menzionava l’associazionismo che li rappresenta. D’accordo, di conferenze ne sono state fatte, sono utili, sono necessarie, però in questo senso un coinvolgimento diretto, specifico, nel merito dei piani per la salute o altro, con i CCM non c’è ancora stato.
Può anche essere che ciò non sia formalmente previsto, che non rientri nelle nostre prerogative però se è così, diciamocelo e vediamo, se e come possiamo recuperare questi momenti.
Se poi parliamo di altre istituzioni, mi riferisco agli Enti Locali, in particolare a quelli più decentrati sul territorio, spero mi capirete, su queste cose ve li raccomando.
La riforma prevedeva tutta una serie di maggiori impegni da parte degli enti locali relativamente all’ individuazione dei bisogni, la gestione e la riorganizzazione dei Servizi Sanitari, però per quel che riguarda il rapporto nostro con i Comuni siamo ancora a quota zero. Quindi c’è bisogno di recuperare anche su questo, con confronti specifici per entrare assieme nel merito di queste cose.
All’inizio ha fatto cenno a qualche difficoltà esistenziale nostra dei CCM, a questo proposito, voglio ricordare che, se questi saranno coinvolti nei processi di attivazione dei piani per la salute, a mio avviso quella potrà essere una buona occasione anche per riqualificare e rivitalizzare i CCM stessi.

Concludendo queste mie considerazioni, voglio esprimere un giudizio positivo nel complesso di questa conferenza, in particolare sui lavori sin qui svolti, e fare un ultimo passaggio, in riferimento al manifesto del convegno con su stampato un bambino in fasce. Questo soggetto giovane, come i piani per la salute, quindi centrato in pieno, mi trova d’accordo, allora questo giovane percorso della sanità che viene avanti, facciamolo crescere forte insieme e ci potrà dare dei buoni risultati, per quello che riguarda una migliore qualità dei servizi e una maggiore salute per i cittadini.
Mi scuso per la poco padronanza lessicale e vi ringrazio.