Sig. Ricci Luigi, Sindacato Pensionati
A nome dei pensionati CGIL-CISL-UIL ringrazio di aver avuto la possibilità di intervenire a questo convegno e fisso l’attenzione su due concetti.
Se è vero che gli anziani consumano una spesa assistenziale molto alta, ci siamo posti il problema se questa spesa può essere contenuta e se può essere migliorata la qualità dell’assistenza.
La risposta che ci siamo dati è sicuramente positiva e non perché è di moda dire questo, ma perché ci crediamo. Ora dobbiamo porci una seconda domanda: qual è oggi la strada per il contenimento della spesa assistenziale?
Noi siamo convinti che essa passi attraverso l’impegno personale di ciascuno di noi per il mantenimento di uno stile di vita diverso, che tenda ad evitare di ammalarsi o di deteriorare la propria efficienza fisica.
Questo concetto non è del 2001; è un concetto che possiamo trovare già 3-4000 anni fa, quando la medicina, specialmente la chirurgia, era poco più che stregoneria. L’importante era, allora, non ammalarsi, perché ammalarsi significava morte quasi sicura. Da quell’epoca ad oggi il cammino è stato enorme, ma molto resta da fare.
I sindacati dei pensionati si sono fatti promotori, fin dal gennaio 1999, di un progetto di patto per la salute degli anziani; un progetto che è già stato definito nei suoi contenuti e che è stato presentato nel gennaio del 2000 in un convegno specifico. Pare, però, che gli unici a credere in questo progetto siano, fino ad ora, solo i promotori. Essendo, infatti, un progetto già completo nei suoi contenuti e nei suoi obiettivi, fino a questo momento non si sono viste azioni concrete nella direzione della sua realizzazione.
L’obiettivo del sindacato dei pensionati rimane, ed è sicuramente, dare gambe a questo progetto.
L’assistenza. Sembra di moda oggi parlare di assistenza. Mi preme ricordare però che la riforma dell’assistenza passa attraverso l’attivazione di un sistema a rete con un unico punto di accesso sul territorio. Per unico punto di accesso noi non intendiamo solo un unico punto fisico per distretto; intendiamo un’unica procedura che, attraverso i punti di accesso distribuiti sul territorio, prende in carico il cittadino nella rete dei servizi, senza che debba fare altri giri. Come mai il punto unico per l’impresa si è fatto subito? La risposta è semplice: si è tradotta la volontà in termini economici e si è trovata la risposta. Il punto unico di accesso per l’assistenza sta andando più a rilento. È chiaro: esso costa, per cui pare che ciò renda la cosa più complessa.
Il sistema a rete, una volta presa in carico la persona, il cittadino, mette a disposizione ed utilizza tutti gli strumenti più idonei a risolvere le esigenze. Il cittadino, spesso, non ha la competenza per sapere quali possano essere gli strumenti più idonei per soddisfare le sue esigenze, che possono andare dalla non autosufficienza ad una prestazione specialistica o riabilitativa e quant’altro ed è costretto a correre un po’ qua e là per gli uffici, a perdere un mucchio di tempo, a spendere un sacco di soldi, ecc. Questo, per qualcuno, può essere anche interessante per ché l’interessato spende dei soldi suoi e non dei soldi pubblici, ma non si parli di stato sociale.
Siamo talmente convinti di questa ristrutturazione organizzativa che, nelle azioni sindacali del 2000, l’azione del sindacato pensionati è stata quella di chiamare le controparti all’attivazione dell’accordo di programma previsto dalle direttive regionali del ’99, che deve continuare nel 2001 col sistema a rete voluto dalla nuova legge sull’assistenza.
Nei 7 distretti si sta concludendo l’azione sindacale più importante, che ha portato alla firma degli accordi di programma.
Nel 2001 l’obiettivo è quello di dare contenuti agli accordi di programma: attivare, cioè, il sistema a rete in termini concreti ed attivare il punto unico di accesso, nei termini detti prima.
Questo è quindi l’appello che in questo momento è rivolto a tutte le componenti che si devono attivare, che vanno dall’azienda Usl, agli Enti locali, ai singoli cittadini: impegnarsi, assieme al sindacato, per concertare questa realizzazione.
I tempi saranno lunghi, la materia è complessa, ma se ci si mette tutti, probabilmente si riuscirà a fare qualcosa di concreto verso il benessere dei cittadini. Grazie.