Intervento Stanzani

Sig. Ernesto Stanzani, Consiglio Direttivo Centro Servizi per il Volontariato

Anzitutto voglio portare il saluto del Dottor Bonini presidente del Centro Servizi.
Penso conosciate i Centri di Servizio, istituiti a seguito della legge quadro sul volontariato 266 del 1991. In Emilia Romagna sono presenti 9 Centri di Servizio, uno per provincia.
Il Centro di Servizi di Modena ha iniziato la sua attività nel 1997 ed è gestito dall’Associazione Servizi per il Volontariato, organizzazione di volontariato a cui aderiscono 33 organizzazioni anche di secondo livello, come coordinamenti territoriali del volontariato od organismi provinciali, in rappresentanza di circa 250 organizzazioni. Fin da subito ha dovuto un po’ inventare la sua struttura, si è dovuto creare ex novo, in quanto la legge non dice niente in proposito e non vi erano precedenti riferimenti. Le finalità del Centro sono: sostenere e qualificare le attività di volontariato delle organizzazioni operanti nella provincia di Modena, attivare servizi a favore del volontariato favorendone la crescita organizzativa, culturale e sociale, promuovere la cultura della solidarietà. Attualmente nel Centro di Modena è in atto un processo di innovazione e cambiamento relativamente ad un nuovo assetto normativo di cui ci si vuole dotare, più adeguato agli impegni sempre maggiori: è in corso una revisione dello statuto, del regolamento dell’Associazione Servizi per il Volontariato e del Centro stesso. Il tutto verrà poi presentato in assemblea per l’approvazione entro marzo.
I Centri di Servizio sono finanziati dalle Fondazioni delle Casse di Risparmio che destinano un quindicesimo dei loro utili allo scopo di sostenere i centri di sevizio.

Quali sono le funzioni dei Centri di Servizi? Prima di tutto il Centro di Servizi svolge attività a favore di tutte le organizzazioni di volontariato, operanti nei diversi settori socio sanitario, culturale, ambientale ed opera in raccordo anche con l’associazionismo e la cooperazione sociale. Sicuramente le prime funzioni e un forte impegno è stato profuso nel sostenere le organizzazioni operanti in ambito sociosanitario, organizzazioni molto numerose ed attive nel nostro territorio. I servizi del Centro sono rivolti a tutte le organizzazioni di volontariato iscritte e non iscritte al registro del volontariato, registro prima regionale, ora di competenza della Provincia. Attualmente sono circa duecento le organizzazioni iscritte al registro provinciale e altrettante sono quelle non iscritte. Da queste cifre si può dedurre che il mondo del volontariato è una realtà ampia, variegata nelle sue componenti e quindi molto importante nella nostra società modenese. Il Centro di Servizi si inserisce in questa realtà, operando non solo a favore delle associazioni che lavorano in ambito socio-sanitario, ma anche a favore delle altre organizzazioni. Questo permette uno scambio di esperienze di volontariato che arricchisce e rafforza la continuità nell’operare.

Prima di me è intervenuto il professor Baldini, presidente dell’Avis provinciale di Modena, una delle più attive AVIS a livello nazionale. Quest’associazione è stata recentemente insignita del premio Hesperia d’Oro per la sua attività, premio precedentemente assegnato a personaggi come Rita Levi Montalcini e il Prof. Veronesi, e per la prima volta in questa occasione assegnato non ad un individuo, ma ad un’associazione. Tale riconoscimento ad un’organizzazione sta ad indicare la grande valenza sociale dell’operato del volontariato. Chiaramente questo è solo uno dei numerosi esempi che si potrebbero fare, perché vi sono tantissime associazioni meritevoli di citazioni come quella che ho fatto poc’anzi.
Il Centro di Servizi di Modena ha, tra i suoi compiti, una “specializzazione” rispetto agli altri centri della regione che, a loro volta, hanno specificità diverse, e cioè la formazione del volontariato.
Il Centro di Servizi di Modena è considerato uno dei più efficienti della regione, perché è stato uno dei primi a nascere e anche grazie alle diverse persone che si sono succedute alla guida che hanno espresso una notevole esperienza nell’ambito del volontariato. Attualmente vi sono diversi progetti avviati, altri in conclusione, altri ancora proseguiranno nel tempo. Ne cito solo alcuni: uno a Pavullo molto importante rivolto agli anziani – era qui presente il sig. Chesi, presidente dei Comitati consultivi misti che credo abbia collaborato al progetto – poi un altro molto importante a Modena finalizzato alla prevenzione del disagio minorile e un altro ancora sulla mediazione dei conflitti. Vi sono poi progetti che hanno avuto anche la collaborazione con l’Azienda USL, come “Vita da Pazzi” o un nuovo progetto che è allo studio sul problema delle demenze.

In conclusione del mio intervento esprimo a nome del Consiglio del Centro un rammarico per il mancato coinvolgimento del volontariato nell’organizzazione di questa conferenza, anche l’orario in cui si svolge mette in difficoltà i volontari che avrebbero intenzione di partecipare. Auspichiamo che in futuro il volontariato sia sempre più tenuto in considerazione come soggetto protagonista di rinnovamento e capace di progettare con altri soggetti nuovi interventi e servizi. Grazie a tutti.