Intervento Zennaro

Il dipartimento ospedaliero nella rete integrata di servizi
Giulietto Romeo Zennaro, Direttore Dipartimento Area Critica

Ringrazio per l’invito a partecipare ai lavori di questa Conferenza Sanitaria Territoriale che va considerata momento storicamente importante nell’evoluzione delle strategie di gestione della sanità del territorio modenese.
Responsabile del Dipartimento Ospedaliero di Area Critica, in questi due anni, mi sono trovato nella condizione di coordinare in un’unica organizzazione funzionale e gestionale le UU.OO. di Cardiologia e di Anestesia e Rianimazione dell’intera Provincia, discipline che hanno in comune la gestione di Pazienti in fasi critiche della storia naturale della loro malattia.
Ritengo esperienza altrettanto importante l’avvio delle istituzioni del Collegio di Presidio e del Collegio di Direzione Aziendale, sedi di confronto e dialogo permanente con i Responsabili di tutti i Dipartimenti e con la Direzione Aziendale.
Nati dalla legislazione per il riassetto dell’organizzazione della sanità, essi appaiono oggi una necessità ineludibile per la gestione delle strutture sanitaria ed un passaggio obbligatorio per potere perseguire l’obiettivo di una crescita continua qualitativa delle prestazioni assistenziali, assicurando l’efficacia non solo del singolo atto medico, ma di tutto il processo ad esso collegato, in altre parole per potere conseguire quello che viene definito “governo clinico” e che appare essere oggi il modo più efficiente ed efficace per gestire la sanità.

Ancora l’organizzazione dipartimentale si è rivelata strumento indispensabile per la gestione integrata del sistema a rete dei servizi presenti nella nostra Provincia, sistema molto complesso che ha come finalità di:

  • assicurare la copertura più ampia possibile dei fabbisogni sanitari di base a tutta la popolazione provinciale in modo omogeneo, identificando le necessità prioritarie e conseguentemente riconoscere i siti più bisognosi di allocazione delle risorse
  • assicurare esaustività in ambito provinciale anche delle procedure e dei servizi più complessi, cercando di conseguire l’autosufficienza provinciale e avvicinare le prestazioni sanitarie ai cittadini, come indicato dai programmi Regionali secondo le linee guida dell’accreditamento. A proposito di questo riferisco che il nostro Dipartimento ha iniziato ufficialmente le procedure per l’accreditamento.

I Dipartimenti, raccogliendo ed unificando in un’unica anima, che è il Comitato di Dipartimento, i Responsabili di tutte le UU.OO. periferiche, detengono costantemente il monitoraggio istantaneo del reale stato delle condizioni assistenziali dell’Ospedale ma anche del territorio, per il quale l’ospedale rappresenta il principale erogatore di servizi. Vi è quindi una consapevolezza da parte dei Responsabili dei Dipartimenti della quantità e qualità di quanto viene offerto ai cittadini.
Questo anche mediante il continuo dialogo che si è instaurato con le Organizzazioni di Volontariato nate e cresciute nella nostra Provincia.

Vi sono esperienze personali del tutto positive con il Comitato Consuntivo Misto, con le ONLUS ad interesse cardiologico con cui è in coso rapporto continuo, spesso con collimazione di idee ed intenti, talora con collisione ma comunque sempre con accrescimento dei valori e delle ideologie. Corre obbligo ricordare che, quando sono state intraprese azioni condivise, vi è sempre stato un rapido raggiungimento di importanti obiettivi, cementando rapporti umani che neppure successive divergenze sono riuscite a rimuovere.
Ritengo pertanto giustificato e utile un percorso parallelo delle Istituzioni Sanitarie con le Organizzazioni di volontariato, che rappresentano, da una parte, indicatori precisi della qualità percepita e, dall’altra, lievito costante per adeguamento continuo alle necessità sanitarie della popolazione.
Per queste considerazioni penso sia essenziale il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei Dipartimenti in qualità di attori nelle fasi della programmazione, dalla ricognizione/rilevazione dei bisogni alla selezione delle priorità, all’elaborazione ed attuazione del Piano della salute.